domenica 9 ottobre 2016

Macedonia-Italia 2-3: azzurri deludenti, li salva Immobile


Una doppietta nel finale del'attaccante della Lazio evita una figuraccia storica. Vantaggio di Belotti nel primo tempo, rimonta firmata da Nestorovski e Hasani prima del controsorpasso.La paura fa 91, il minuto in cui Ciro Immobile, completando la doppietta più importante della carriera, scaccia via le streghe macedoni e restituisce all'Italia la vittoria che serviva per continuare a sperare nella qualificazione diretta alla campagna di Russia. Aveva segnato due gol in due anni in azzurro, ne ha fatti due in un quarto d'ora, come ai tempi belli del Toro di Ventura. Finisce così in gloria un salmo complicato, lungo, estenuante e sofferto, in cui l'Italia, priva di personalità, idee e coraggio, ha rischiato di perdere qui, a Skopje, dove giocava per la prima volta nella sua storia, l'imbattibilità nelle qualificazioni che dura da dieci anni esatti. Ma, proprio come contro la Spagna, questa squadra ha bisogno di essere presa a schiaffi, sul campo, prima di liberarsi dalle catene mentali ed esprimere tutto il suo potenziale. Ecco perché, nella notte in cui la coppia del futuro, Belotti-Immobile, cancella le polemiche per l'esclusione di Pellè e porta a casa tre gol, e l'Italia passa in rimonta a tempo scaduto, le ombre restano più grosse delle luci, al di là dell'entusiasmo, legittimo e comprensibile, per una vittoria preziosa e a un certo punto insperata.

Ventura ha riverniciato di verde la squadra, svecchiandola nell'età media attraverso la conferma di Romagnoli, il debutto da titolare di Belotti, il ritorno di Verratti, Bernardeschi, Bonaventura e Immobile dal primo minuto. Il suo collega Angelovski si è abbottonato con cinque difensori in linea e una sorveglianza speciale su Verratti, si è affidato alla coppa di "italiani" in attacco, lasciando Pandev libero di muoversi e inventare per Nestorovski. In quest'Italia tutta nuova da mescolare per avere una poltiglia omogenea, è successo che gli azzurri si sono scontrati e pestati i piedi fra loro in più di un'occasione, palesando difetti di comunicazione e affiatamento: così, da una palla innocua appoggiata da Belotti a Bonaventura, è nato il brivido più grande per gli azzurri, l'azione conclusa da un'avvelenata di Nestorovski che ha battuto Buffon e centrato la traversa (18'). Prima, Gigi era uscito provvidenzialmente sui piedi di Pandev dopo appena cento secondi dal via. Com'era già accaduto contro la Spagna a Torino, la Nazionale aspettava un episodio negativo per sbloccarsi, e ha trovato il gol comodissimo di Belotti, zampata acrobatica su corner di Bernardeschi. E' però stato un lampo isolato, perché l'Italia ha faticato a tessere trame di gioco credibili, Verratti è finito imbottigliato sulla sua trequarti, la squadra si è rivelata spezzata in due e ha rischiato di farsi infilzare in contropiede. L'unico sussulto è nato da un guizzo di Candreva, ma sul cross smanacciato da Bogatinov Bonaventura non ha trovato il tap-in di testa.

Nella ripresa è stata la Macedonia ad osare: fuori un terzino, Zhuta, dentro Ibraimi, per passare a una specie di 5-2-3. L'Italia non è mai stata troppo convinta della sua superiorità, e a parte il raddoppio sfiorato da Immobile in avvio di frazione, sperava forse di campare di rendita. Manovra lenta e soporifera, tanti errori nei disimpegni: da quelli di Verratti e di Bernardeschi sono nati i due gol dei padroni di casa, nello spazio di due minuti, con le incursioni mortifere di Nestorovski e di Hasani, due fiammate in fotocopia nell'angolo basso alla sinistra di Buffon. Subìto il ribaltone, l'Italia ha rischiato il tracollo definitivo (Buffon ha avuto un riflesso su Mojsov, decisivo) ed è andata in bambola, mentre Ventura predicava invano la calma. Quando però il ct ha deciso di mollare gli ormeggi, la partita è cambiata di nuovo: fuori Bernardeschi e Bonaventura, dentro Parolo e Sansone, con De Sciglio spostato a destra per un inedito 4-2-4. Qui Verratti ha preso finalmente a giocare, e l'Italia si è liberata dalla sua paura, trovando alla mezzora il pari di Immobile, esultando per la rete annullata a Parolo per fuorigioco, e infine mettendo la freccia in pieno recupero, di nuovo con l'attaccante della Lazio, di testa. In entrambi i casi, assist di Candreva. Un sospiro di sollievo, per aver evitato una figuraccia storica, nella notte in cui la Spagna vince in Albania e certifica la sua posizione di vantaggio nella corsa al primo posto. Però l'Italia è viva.

MACEDONIA (5-3-2): Bogatinov – Ristovski, Moisov, Shikov, Ristevski, Zhuta (1’ st Ibraimi) – Alioski, Spirovski, Hasani (38’ st Trajcevski) – Pandev, Nestorovski (23’ st Petrovikj)

ITALIA (3-5-2): Buffon – Barzagli, Bonucci, Romagnoli – Candreva, Bernardeschi, (19’ st Sansone), Verratti,Bonaventura (19’ st Parolo), De Sciglio – Belotti (38’ st Eder), Immobile.

ARBITRO: Makkelie
NOTE: Spettatori 27 mila. Ammoniti Aliovski, Spirovski, Ibrahmi, Parolo.
RETI: 24' pt Belotti, 13’ st Nestorovski, 15’ st Hasani, 30’ e 46’ st Immobile.

Repubblica.it
Foto:Ansa